La siccità in Italia, cause e conseguenze

Dal cambiamento climatico alla secca del Po: ecco una guida per comprendere le cause e le conseguenze della siccità in Italia

Un pedalò arenato in riva a un lago a causa della siccità

Fiumi che diventano rivoli d’acqua, laghi semiprosciugati, terreni sempre più aridi. L’Italia boccheggia a causa della siccità. Si parla ancora di emergenza, ma ormai è nuova realtà con la quale si deve, e si dovrà, fare i conti. Come mai? In questa guida ci sono tutti gli elementi per comprendere il fenomeno della siccità e la sua inesorabile avanzata nel nostro paese.

Che cos’è la siccità

Si parla di siccità quando cala la disponibilità d’acqua. Il livello dei laghi si abbassa, la portata dei fiumi si riduce fino al prosciugamento, le riserve sotterranee calano, i terreni diventano più secchi e aridi. È un fenomeno temporaneo, che generalmente avviene dopo lunghi periodi in cui le piogge e le nevicate sono state scarse o assenti. Il cambiamento climatico degli ultimi anni sta rendendo la siccità sempre più diffusa e grave. Vediamo perché.

La responsabilità del cambiamento climatico

L’acqua presente nei mari, laghi, fiumi e nella superficie terrestre evapora e finisce nell’atmosfera. Un processo che va avanti finché il vapore acqueo non raggiunge una pressione e consistenza tale da farla condensare: si formano così le nuvole e poi l’acqua ricade in superficie. Un ciclo perfetto, alterato dal riscaldamento globale, che lo modifica in due modi:

  • Superficie – Aumenta l’evaporazione dell’acqua da fiumi, laghi, mare e terreno, che cedono in questo modo parte del loro calore all’atmosfera per raffreddarsi (esattamente come facciamo noi, sudando)
  • Atmosfera – Aumenta la capacità dell’atmosfera di assorbire acqua prima di raggiungere il punto di condensazione in nuvole e pioggia. Un cielo più caldo può trattenere più vapore acqueo (7% in più per ogni grado).

Siccità sempre più grave

Quindi, a causa del cambiamento climatico, aumenta l’evaporazione verso l’atmosfera, mentre diminuisce la pioggia. Il bilancio è semplice: minore quantità d’acqua in superficie, e maggiore quantità in atmosfera. Non solo. La maggiore capacità atmosferica di trattenere il vapore acqueo comporta piogge meno frequenti, ma molto più abbondanti. Però gli acquazzoni, dopo periodi siccitosi, non risolvono il problema, perché l’acqua scorre più velocemente su terreni aridi fino al mare, senza filtrare. Per questi motivi la siccità sta diventando sempre più grave, in diverse parti del mondo. Italia compresa

La situazione in Italia

Anche in Italia, a causa del cambiamento climatico, ci sono meno piogge, ma più violente. Sia nelle Alpi che negli Appennini sta calando anche la quantità annua di neve (importate riserva che defluisce in fiumi e laghi in primavera). Per questo motivo il livello dell’acqua di molti laghi del nord cala sempre di più. Ma anche le portate dei principali fiumi (Po, Adige, Arno e Tevere) si riducono periodicamente in modo allarmante. Questo comporta anche l’avanzata del cuneo salino: l’acqua di mare trova spazio libero nella falda a causa del fiume in secca e si insinua nell’entroterra. Nell’estate del 2022 il cuneo salino era risalito per 40 chilometri nel letto del Po. D’altra parte nel 2022 tutti i territori del distretto del Po hanno visto un calo delle precipitazioni del 36%, mentre ben il 20% del territorio italiano ha vissuto una crisi dovuta a siccità estrema.(1)

Le conseguenze della siccità

  • Agricoltura – Il terreno sempre più arido impone irrigazioni più frequenti. Ma anche le fonti d’acqua (fiumi, laghi e riserve sotterranee) sono in crisi idrica. Oltre le metà del consumo idrico italiano è destinato all’agricoltura, ma sembra non bastare più. Nel centro e nel Nord Italia la situazione è ogni anno più grave, in particolare nella pianura padana, dove si concentra anche il maggior numero di allevamenti.
  • Consumo urbano – Si intravvede anche il rischio che cominci a scarseggiare l’acqua potabile da usare in città. Nel 2022, in diverse città del nord e del centro Italia, ci sono state ordinanze di razionamento, che vietavano, ad esempio, di annaffiare i giardini.
  • Energia: in Italia il 40% dell’energia rinnovabile viene prodotta con impianti idroelettrici. Che però diventano meno produttivi nei periodi di siccità
  • Boschi: così come le coltivazioni, anche gli alberi dei boschi possono avere problemi quando la siccità permane per lunghi periodi. Diventano più deboli e vulnerabili dagli attacchi dei parassiti. La vegetazione più secca, inoltre, agevola il propagarsi del fuoco durante i frequenti incendi estivi

Futuro poco roseo

La siccità è strettamente legata al cambiamento climatico, causato dall’effetto serra. Nei prossimi anni il riscaldamento globale continuerà a procedere. Quindi anche il problema della siccità non si fermerà. Gli esperti dell’Ipcc prevedono che nell’immediato futuro, nella zona del Mediterraneo, l’evaporazione diminuirà l’umidità del terreno e l’aumento di aridità supererà di gran lunga il cambiamento osservato nell’ultimo millennio.(2) Diventa quindi necessario prepararsi e adattarsi a scenari ancora più gravi

Strategie per affrontare la siccità

  • Acquedotti – Gli acquedotti italiani perdono il 40% dell’acqua trasportata. Una prima mossa è quindi la riparazione e ammodernamento dei tubi.
  • Invasi – Un’altra pista che l’Italia cerca di percorrere è quella degli invasi: creare riserve d’acqua di piccola entità per catturare e stoccare l’acqua piovana.
  • Collegamenti – Si sta studiando il modo di mettere in comunicazione le principali fonti d’acqua (laghi e riserve sotterranee) per far giungere l’acqua dove più serve.
  • Coltivazioni – Per l’agricoltura molti hanno già cominciato a sostituire le coltivazioni che hanno più bisogno di acqua (come il riso) con alimenti meno esigenti (come la soia).
  • Desalinizzazione – Una pista finora poco seguita, invece, è quella della desalinizzazione, per rendere utilizzabile (per l’agricoltura e/o uso urbano) l’acqua del mare

FONTI

  1. Disponibilità d’acqua – Comunicato dell’Ispra
  2. Water Cycle Changes – Ottavo capitolo del sesto rapporto dell’IPCC
  3. Wet and dry – drought – Analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente
  4. L’ultima goccia – Report del WWF
  5. La peggiore siccità da 500 anni – Articolo del CNR
  6. Anbinforma – Bollettini periodici dell’ANBI