I pescherecci non possono uscire in mare perché il canale di Rio Martino è pieno di sabbia. I pescatori: “Ecco la nostra nuova isola”

I pescherecci da una parte, il mare dall’altra. In mezzo c’è un canale insabbiato, il Rio Martino di Borgo Grappa, a Latina. Col passare dei giorni la sabbia continua ad aumentare, emerge dal canale, fino a formare quella che gli abitanti della zona chiamano sarcasticamente “la nostra nuova isola”. Ma è un’ironia amara, perché in questo modo il canale perde la sua navigabilità, e l’economia locale ne risente. Come si è arrivati a questo punto?
L’insabbiamento
L’insabbiamento è un fenomeno naturale spontaneo, sempre più diffuso. A causa della siccità, l’acqua e la corrente dei fiumi verso il mare è inferiore. Il mare, d’altra parte, divora la sabbia delle spiagge, soprattutto durante le mareggiate, e la redistribuisce in punti specifici, determinati da correnti e maree. A questo, poi, bisogna aggiungere il fatto che il deflusso dei corsi d’acqua della zona non è agevole, in quanto devono attraversare una fascia costiera (formata da dune) che hanno una elevata altimetria.
L’isola di Rio Martino
Il mare dunque entra agevolmente nel Rio Martino e proprio qui deposita la sabbia. Succede periodicamente, purtroppo sempre più spesso negli ultimi tempi. I pescatori sono ormai abituati a controllare, con timore, il livello dell’acqua del canale, per capire se la propria imbarcazione sia in grado di passare. Ma nel 2022 l’insabbiamento ha raggiunto un livello inaspettato: nel bel mezzo del canale, poco prima dell’uscita in mare, la sabbia è emersa dall’acqua, formando una specie di duna. La nuova “isola”, che preoccupa pescatori e operatori commerciali della zona.
I danni
La navigabilità del canale, infatti, non è un dettaglio. Un centinaio di metri prima della foce c’è un molo con i pescherecci, che non possono più uscire in mare. Lì vicino c’è anche lo scivolo per far scendere le imbarcazioni, inutile quando il Rio Martino è insabbiato. E anche i turisti dotati di piccole imbarcazioni, una risorsa indispensabile per il territorio, finiscono inevitabilmente col prediligere altre zone. Si invocano da più parti interventi strutturali e non solo, come sta avvenendo, episodiche operazioni di dragaggio. Anche qui, però, la geografia non aiuta: il Rio Martino segna il confine tra Latina e Sabaudia e questo causa un iter burocratico ingarbugliato tra i due Comuni e la Regione Lazio.
La sabbia “preziosa”
E pensare che proprio nel litorale laziale la sabbia è molto desiderata. A causa dell’erosione costiera, infatti, molte spiagge finiscono con l’essere divorate, soprattutto durante le mareggiate invernali. Succede tutti gli anni, in particolare nel quadrante poco più a nord, come ad Anzio e Nettuno, a neanche 20 chilometri didistanza. Ma succede anche più vicino a Rio Martino, a volte è la stessa duna di Sabaudia a essere aggredita dalle onde. Per questo motivo gli operatori turistici chiedono costantemente una redistribuzione della preziosa sabbia.