Pesci, tartarughe e anatre nell’acqua bassa e torbida. Tra fanghi, alghe e rifiuti, i laghetti dei parchi romani diventano un pantano

Pesci e tartarughe costretti a contendersi la poca acqua rimasta. Succede periodicamente nei laghetti dei parchi di Roma. Complice sicuramente la crescente siccità degli ultimi anni, il livello dell’acqua scende fino al limite della sopravvivenza. A volte si riparano i problemi che hanno originato il prosciugamento. Altre volte si lascia perdere. Ecco alcuni esempi
Il laghetto di Villa Ada
Il parco di Villa Ada (il terzo per grandezza, a Roma) ha un vasto laghetto, cornice di molti eventi musicali. Ospita diverse specie di pesci, anatre e tartarughe. A volte, però, si fa fatica a scorgerli, in mezzo a fanghi, acqua torbida e alghe. Periodicamente, infatti, il laghetto va in crisi. L’acqua scende di livello e diventa marrone. L’ultimo grave episodio risale alla fine dell’estate 2020. In quell’occasione ci fu un malfunzionamento del sistema idrica, che garantisce il ricambio dell’acqua. Il problema venne risolto, dopo aver causato settimane di sofferenze a pesci e tartarughe.
Il laghetto del Parco degli Acquedotti
Il Parco degli Acquedotti sorge in zona Cinecittà, periferia Est della capitale. Di lì passa l’antico Acquedotto Felice, che dà vita a un laghetto. Un piccolo specchio d’acqua pieno di pesci e tartarughe, che però va spesso in sofferenza. L’ultima volta è successo nella primavera del 2023. Il laghetto era diventato praticamente un acquitrino. I pesci annaspavano e le tartarughe avevano le zampe secche. Molti cittadini e diverse associazioni ambientaliste hanno richiamato l’attenzione dei media. L’amministrazione capitolina ha poi predisposto la riparazione di una conduttura e l’acqua è tornata a riempire il laghetto
Il parco di Fidene rimasto “asciutto”
Nel 2015 il nuovo parco di Largo Labia venne presentato agli abitanti di Fidene (periferia Nord). C’era anche un piccolo laghetto, con tanto di pesci. È durato un anno. Nell’estate del 2016 si è lentamente prosciugato. Gli addetti della Protezione animali sono accorsi a prelevare e trasferire i pesci più grandi ancora in vita. Per quelli più piccoli, difficili da prelevare non c’è stato niente da fare. Lo specchio d’acqua si è poi definitivamente prosciugato. Al suo posto oggi resta un distesa di ghiaia bianca. A futura memoria