Overtourism, i turisti di troppo in Italia

Le Cinque Terre e Venezia sono gli esempi più eclatanti. Ecco una guida per conoscere cause e conseguenze dell’overtourism

Spiaggia affollata, un esempio di overtourism

Oasi naturali piene di automobili e rifiuti, Venezia senza veneziani. Sono le conseguenze dell’overtourism: una presenza di turisti talmente eccessiva da snaturare un territorio. Succede in molte località turistiche in Italia. Ecco una guida per capire tutto sull’overtourism: il significato, le cause, le conseguenze, le soluzioni adottate e i principali esempi italiani.

Il significato di overtourism

Overtourism è un neologismo nato recentemente. Indica l’impatto negativo causato dall’eccessivo numero di turisti. L’impatto può essere di vari tipi:

  • Ambientale: quando sono intaccati i luoghi naturali e gli ecosistemi
  • Sociale: quando viene sconvolta la vita degli abitanti della meta turistica
  • Economico: quando i turisti “mordi e fuggi” non spendono soldi

Come si è arrivati al turismo di massa

Il turismo di massa è iniziato negli anni ’60 del secolo scorso, propiziato dal benessere economico e dalla crescita della classe media. Le vacanze diventano un must, grazie anche allo sviluppo dei tour operator, in grado di offrire pacchetti “tutto incluso” a prezzi convenienti. All’inizio del nuovo secolo c’è l’avvento delle compagnie aeree “low cost”: viaggiare in tutto il mondo diventa sempre più economico. E anche il pernottamento è sempre meno costoso, grazie a piattaforme come airbnb.com o booking.com, in grado di mettere facilmente in contatto i turisti con chi vuole affittare stanze o posti letto. E così il numero dei turisti aumenta di anno in anno.

Come si manifesta l’overtourism

I costi ridotti aprono la strada anche alle mini vacanze, magari di un solo weekend. Avendo poco tempo a disposizione in un’unica città, i turisti si dirigono in massa verso i principali punti di richiamo. Un fenomeno accentuato dalle vacanze in crociera, che ormeggiano in un porto al mattino per ripartire alla sera: le persone si riversano tutte nel centro storico, che diventa affollatissimo. Oltre alle classiche mete, come Roma o Venezia, poi, si impongono improvvisamente alla ribalta nuovi posti, come il lago di Braies, location della serie televisiva “A un passo dal cielo”, o la Val Verzasca, diventata celebre sui social come le “Maldive di Milano”. Ma spesso questi posti, che diventano meta del turismo di massa all’improvviso, non hanno le strutture necessarie per ospitare all’improvviso migliaia di persone. E allora arrivano i problemi.

Le principali conseguenze

  • Perdita di autenticità – Nei centri turistici più gettonati il costo della vita diventa più alto, le case vengono abbandonate dagli abitanti per essere affittate ai turisti, i centri storici diventano luoghi cosmopoliti in cui si perdono le tradizioni locali. Venezia è il caso più eclatante. Ma perdono la propria autenticità anche i luoghi naturali conosciuti come oasi incontaminate, non più tali una volta invase da macchine e turisti
  • Degrado ambientale – Coi turisti aumenta il carico di rifiuti da smaltire, ancora più grave quando vengono gettati in aree naturali. Il maggior traffico delle automobili aumenta il livello di polveri sottili a livello locale, mentre il maggior numero di voli aerei aumenta l’inquinamento atmosferico. Le imbarcazioni che raggiungono le mete turistiche più ambite (come La Maddalena in Sardegna) rovinano le praterie di Posidonia, importanti per l’ecosistema marino
  • Inquinamento acustico – Nei centri turistici ci sono locali per lo svago aperti tutta la notte, attorno ai quali si scatena la movida. A causa delle compagnie aeree low cost è aumentato il numero dei voli, a tutte le ore, anche negli aeroporti vicino ai centri cittadini (ad esempio Ciampino). Anche il traffico delle auto aumenta il livello di inquinamento acustico
  • Consumo di suolo – In particolare lungo le coste è notevolmente aumentata la costruzione di edifici per i turisti (alberghi, ristoranti, locali notturni, villaggi…). Anche la montagna viene spesso devastata, spesso per fare posto ai comprensori sciistici (edifici, impianti e piste). Il consumo di suolo diventa poi una delle cause del dissesto idrogeologico.

Le soluzioni adottate

  • Delocalizzare – Per impedire di riempire solo le mete più note e ambite, si cerca di pubblicizzare anche altre località meno note. Per questo motivo si sono moltiplicate le iniziative volte a far conoscere i borghi d’Italia. 
  • Destagionalizzare – Molti luoghi, soprattutto lungo il mare, vengono invasi in estate e abbandonati nel resto dell’anno. Per questo si cerca di attrarre turisti anche in altri periodi, abbassando i prezzi e lanciando sagre e iniziative nei periodi meno frequentati. Nei luoghi più gettonati si utilizzano tasse di soggiorno con importi superiori nei giorni più affollati
  • Limitare gli ingressi – Per evitare che tutti gli arrivi si concentrino solo in alcuni periodi, si ricorre al numero chiuso di ingressi. In alcune zone naturalistiche si chiudono le strade e si lasciano passare solo le navette, per evitare invasioni di auto e soste selvagge. 

Gli esempi più eclatanti in Italia

  • Venezia – Uno dei casi più famosi al mondo di overtourism. Il centro storico, che si è gradualmente svuotato di veneziani, è letteralmente invaso da turisti provenienti da tutto il mondo. Per questo motivo la città lagunare è ormai considerata un parco di divertimenti turistico. È anche una delle principali tappe dei croceristi, che si riversano in massa nel centro storico
  • Lago di Braies – È un’oasi alpina in provincia di Bolzano, diventata famosa in quanto location della fiction “A un passo dal cielo”. Da allora è stata invasa da turisti, anche migliaia nei giorni estivi, che si ammassano in auto lungo l’unica strada di accesso e invadono e sporcano le rive del lago. Insoddisfatti gli abitanti, soprattutto a causa dei vacanzieri mordi e fuggi, che non portano vantaggi all’economia locale
  • Le Cinque Terre – È un tratto di costa rocciosa ligure di 18 chilometri, che ospita cinque borghi pittoreschi uniti da sentieri escursionistici. Ogni anno sono visitati da milioni di turisti, che invadono i pochi spazi disponibili e degradano i sentieri. Molto frequenti i turisti mordi e fuggi in arrivo dal porto di La Spezia. I servizi per gli abitanti locali sono sacrificati per dedicarsi esclusivamente al turismo
  • La Maddalena – L’arcipelago della Maddalena, in provincia di Sassari, in estate è letteralmente preso d’assalto da yacht di lusso, che inquinano e fanno rumore, anche di notte. Le ancore danneggiano le praterie di posidonia oceanica, determinanti per il benessere dell’ecosistema marino

FONTI