Marsia di Tagliacozzo abbandonata

Negli anni Settanta era una rinomata stazione sciistica. Poi gli impianti si sono fermati e Marsia di Tagliacozzo si è spenta

Residence di Marsia di Tagliacozzo abbandonato e degradato
MARSIA DI TAGLIACOZZO 2022

Le seggiovie sono ancora appese ai cavi, ferme, immobili da oltre un decennio. È la fotografia che meglio rappresenta Marsia di Tagliacozzo: ambita stazione sciistica nel secolo scorso, abbandonata a se stessa oggi. Accanto alla seggiovia c’è un rifugio, vandalizzato. Come altri locali nelle vicinanze. Così finisce il sogno di sciare a un passo da Roma. Ripercorriamo fasti e nefasti del comprensorio abruzzese

Dove si trova Marsia di Tagliacozzo

Marsia fa parte del comune di Tagliacozzo (AQ), vicino al confine tra l’Abruzzo e il Lazio. Si trova ad un’altezza di 1450 metri sul livello del mare, sulle pendici del monte Midia (alto 1738 metri). Quella zona dell’Appennino centrale è famosa per la sua faggeta, una delle più grandi d’Europa. Le fanno da cornice le cime e la ricchezza naturalistica dei monti Simbruini.

La stazione sciistica

Negli anni ’60 del secolo scorso costruiscono gli impianti di risalita. La struttura principale è una seggiovia, che porta fino ad un’altezza di 1680 metri. Poi altri due ski-lift nelle vicinanze. Tre impianti per sei piste, di tutti i livelli di difficoltà, per un totale di sei chilometri di discesa. Diventa la stazione sciistica più vicina a Roma: la capitale dista solo 80 chilometri (quasi 60 di autostrada), ma si può anche prendere il treno fino a Tagliacozzo, da dove partono gli autobus per Marsia.

Gli anni d’oro

I risultati non si fanno attendere. I romani si ammassano a sciare sui pendii del monte Midia. Gli sciatori riempiono piste, ristoranti e alberghi. Così, intorno agli impianti, Marsia di Tagliacozzo cresce. Negli anni ’70 nel paese ci sono diversi bar e ristoranti, due alberghi, una discoteca, un negozio di articoli sportivi e uno di alimentari. Tutto il necessario per svagarsi lontano dal caos della metropoli. In tanti decidono di comprarsi la seconda casa proprio lì.

Il declino

Nel nuovo secolo però la situazione cambia. Ci sono attriti e lunghe dispute che coinvolgono le amministrazioni di Tagliacozzo, quelle di Roccacerro (una frazione che rivendicava la proprietà dei terreni di Marsia) e i gestori degli impianti. La querelle blocca investimenti e l’accesso a fondi. Il comprensorio non progredisce, mentre intorno le offerte sciistiche in Abruzzo aumentano e si aggiornano continuamente. Gli sciatori cominciano a diminuire. Nel 2009 gli impianti si fermano. Un destino simile a diversi altri comprensori abruzzesi (ad esempio quello di Montecristo).

L’abbandono

La chiusura degli impianti è seguita dal declino. I turisti sono sempre di meno. Appesi nei balconi degli appartamenti cominciano ad apparire molti cartelli con la scritta “casa in vendita”. Tenere aperti e attivi bar, ristoranti e alberghi diventa insostenibile. Marsia viene progressivamente abbandonata. Diversi edifici e un intero residence sono in totale degrado. Bar e ristoranti, ormai chiusi da anni, sono stati presi di mira da vandali, nessuno sistema. Sembra tutto fermo. 

Segnali di vita

A partire dal 2020 però arriva anche qualche bella notizia. Vengono ultimati i lavori dell’acquedotto per portare acqua potabile a Marsia. Inizia l’iter per la realizzazione della rete fognaria. Si pensa anche alla fibra ottica. Nasce un nuovo camping, con tanto di bar e ristorante aperti tutto l’anno. Segnali positivi, per una agognata rinascita.