Sono causate dall’uomo? Fanno male alla salute? Domande e risposte per capire tutto sulle piogge acide: cause, conseguenze e rimedi

Possono rovinare la vegetazione, uccidere i pesci e compromettere la nostra salute. Ma da dove arrivano le piogge acide? E soprattutto, perché arrivano? Ecco dieci domande/risposte per capire in modo semplice l’abc di questo fenomeno
1) Come si misura l’acidità?
L’acidità di un liquido si misura col valore di pH (potenziale di idrogeno). Si utilizza una scala che va da 0 a 14: il valore 7 rappresenta il ph neutro; verso lo zero significa che c’è più idrogeno e la soluzione viene definita acida; verso il 14, al contrario, c’è meno idrogeno e il liquido è definito basico (o alcalino). Alcuni esempi: l’acqua distillata è neutra (pH = 7), l’aceto è acido (pH = 2,9), l’ammoniaca è basica (pH = 11,5).
2) Qual’è il pH della pioggia?
Il pH normale della pioggia si aggira intorno al 5,6. Questo valore deriva dalla combinazione del vapore acqueo con alcuni gas (come anidride carbonica e acido carbonico), presenti naturalmente in atmosfera, che aumentano la quantità di idrogeno. La pioggia quindi possiede una sua acidità naturale, ma viene definita “acida” solo quando il suo valore del pH si abbassa ulteriormente e oscilla tra 2 e 5.
3) Come mai si forma la pioggia acida?
Il motivo principale per cui si forma la pioggia acida è la presenza in atmosfera di ossidi di zolfo (SOx) e ossidi di azoto (NOx). Questi gas reagiscono con l’umidità dell’aria e formano delle sostanze acide: in particolare l’acido solforico (H2SO4) e l’acido nitrico (HNO3), che poi possono ricadere a terra tramite la pioggia (che però, a questo punto, ha un valore del pH inferiore a 5).
4) E’ colpa dell’uomo?
I principali gas responsabili delle piogge acide possono avere origini naturali: ad esempio nelle vicinanze dei vulcani il pH delle piogge scende anche fino a 2. Ma la loro immissione in atmosfera è cresciuta notevolmente a partire dalla rivoluzione industriale, a causa delle attività umane: basti pensare che petrolio e carbone contengono piccole quantità di zolfo che viene gassificato con la combustione. In particolare le centrali termoelettriche, i veicoli a motore e gli impianti di riscaldamento sono in grado di produrre grandi quantità di ossidi di zolfo e di azoto.
5) Come ricadono in superficie le sostanze acide presenti in atmosfera?
Una volta immesse in atmosfera, le sostanze acide vengono movimentate dai venti e possono raggiungere luoghi anche molto lontani dai punti in cui hanno avuto origine. La ricaduta in superficie può essere secca, in forma di gas o particelle microscopiche, oppure umida: in questo caso si genera la cosiddetta pioggia acida, ma può avere anche la forma di neve, rugiada e nebbia. Ricadendo, le sostanze acide raggiungono e reagiscono con tutte le superfici che incontrano: acqua superficiale, vegetazione e città.
6) Quali sono le conseguenze sulle acque superficiali?
Mari, laghi e fiumi sono gli ecosistemi che risentono di più gli effetti negativi delle piogge acide, in quanto l’acidità modifica direttamente l’habitat dei pesci e della flora acquatica. I problemi principali ci sono quando il pH dell’acqua scende sotto quota 5: le uova di alcune specie non si schiudono, i piccoli crostacei e i molluschi scompaiono, causando problemi per tutta la catena alimentare. I problemi aumentano man mano che il pH scende, fino a determinare una drastica riduzione di flora e fauna. Le piogge acide sono, inoltre, una causa secondaria anche dell’acidificazione del mare.
7) Quali sono le conseguenze per la vegetazione?
La pioggia acida aggredisce la vegetazione terrestre in modo diretto, colpendo foglie e fusti e danneggiando le loro strutture di protezione superficiali, oppure in modo indiretto, modificando la composizione chimica del terreno. Man mano che il suolo diventa più acido, il terreno perde progressivamente elementi nutritivi vitali e produce metalli dannosi per le radici. Di conseguenza le piante perdono le loro difese immunitarie, vengono più facilmente aggredite dai parassiti e si indeboliscono.
8) Quali sono le conseguenze sulle città?
Le piogge acide possono reagire con le superfici artificiali attraverso la corrosione, oppure attraverso una degradazione che rende i materiali più deboli e friabili. L’acido solforico, in particolare, è in grado di aggredire e degradare anche il cemento armato. Ma i danni principali si notano sui monumenti all’aperto che, senza opere di manutenzione, andrebbero incontro ad una rapida degradazione dopo secoli di splendore.
9) Ci sono conseguenze per la salute dell’uomo?
L’uomo non accusa problemi se colpito direttamente dalla pioggia acida. Ma c’è un danno indiretto legato all’alimentazione: quando il suolo diventa acido libera dei metalli che possono contaminare sia le piante (ed entrare così nella catena alimentare) sia l’acqua potabile nei bacini di raccolta. L’organismo umano non è poi in grado di eliminare questi metalli ingeriti e il loro accumulo potrebbe essere dannoso.
10) Ci sono dei rimedi?
Il rimedio principale consiste, innanzitutto, nella riduzione dell’emissione dei gas che provocano la pioggia acida. Si studiano e attuano metodi per ridurre il contenuto di zolfo e azoto prima, durante e dopo la combustione, in particolare nelle centrali elettriche. Per quanto riguarda i veicoli, invece, già a partire dalla fine del secolo scorso si sono adottate le marmitte catalitiche e col passare degli anni i motori diventano sempre meno inquinanti. Per gli impianti di riscaldamento sono stati fissati dei limiti di emissioni di ossidi di azoto. La soluzione principale consisterebbe nella piena tradizione energetica: utilizzare fonti rinnovabili (soprattutto sole, vento e acqua) anziché combustibili fossili (carbone, petrolio e gas).