Ospitavano pesci, rane, cormorani, aironi e il martin pescatore. Oggi però i laghetti di Semblera sono totalmente prosciugati

Fino ad anni fa era meta del martin pescatore, delle cicogne e di altri uccelli acquatici. Oggi di acquatico non resta niente. Si sono prosciugati completamente i “Laghetti di Semblera”, Monumento naturale di Monterotondo (Roma), che si era formati sulle cave di argilla.
Le cave di argilla
Nel 1920 in via Semblera (nella zona di Monterotondo Scalo, tra via Salaria e il Tevere) c’era la “Lateritaliana”, una fabbrica di laterizi. Come materiale principale utilizzava l’argilla, che veniva estratta sulle sponde del fiume. Negli 70, però, la fabbrica va in crisi e chiude i battenti. Da quel momento restano abbandonate e inutilizzate quattro cave, che occupano un territorio di nove ettari.
Si formano i laghetti di Semblera
Col passare del tempo quelle voragini si riempiono di acqua e diventano dei laghetti, con tanto di pesci e rane. Intorno cominciano a crescere canneti, salici bianchi e pioppi bianchi, che sono vegetazione tipica delle zone umide. Ben presto gli uccelli migratori si accorgono di questa piccola oasi, diventata un habitat perfetto per la nidificazione e lo svernamento di molte specie. Diventano ospiti fissi, tra gli altri, gli aironi, il martin pescatore e il cormorano.
I laghetti diventano un monumento
Fotografi e naturalisti si accorgono della zona, che comincia ad avere una notevole rilevanza, sopratutto per quanto riguarda la fauna. Occorre quindi proteggere questo habitat, che sorge in un territorio privato e viene spesso preso di mira da chi scarica abusivamente rifiuti. Così nel 2016 la Regione istituisce il Monumento Naturale “Laghetti in località Semblera”. La gestione è affidata al comune di Monterotondo, che deve proteggere e valorizzare il patrimonio ecologico.
I laghetti si prosciugano
Negli ultimi anni, però, questo nuova oasi naturale svanisce. Complice anche di un clima sempre più torrido e il livello del Tevere più basso, l’acqua che riempiva le cave diminuisce, fino a scomparire del tutto. I laghetti di Semblera scompaiono. E con loro se ne vanno tutte le specie acquatiche che avevano dato lustro alla zona, fino all’istituzione del Monumento naturale