Sospinta da un violentissimo vento, le onde del mare erodono la spiaggia e si infrangono sugli edifici del litorale laziale

La furia delle onde che si abbatte direttamente sugli edifici, la falesia che crolla, le mareggiate che diventano ormai un evento ordinario. E’ sempre più complicato il rapporto col mare, per gli abitanti di Anzio e Nettuno, nella costa meridionale del Lazio, ormai abituati alle conseguenze dell’erosione costiera.
Il parcheggio di Anzio
Emblematica la frana in un parcheggio ad Anzio: lì la falesia crolla direttamente in acqua, a causa della continua erosione delle onde. Si prende atto, si mettono i nastri per circoscrivere la zona e vietarne l’utilizzo, ma il problema resta. Ed è anche pericolosamente vicino all’Ardeatina, la principale via che collega le località balneari della zona.
Consumo di suolo
Eh sì, perché il problema è anche questo, il cemento è praticamente a ridosso del mare. Strade, parcheggi, stabilimenti balneari, abitazioni ed esercizi commerciali sono stati costruiti a pochi metri di distanza dal bagnasciuga. Almeno quando c’è, il bagnasciuga. Infatti se la marea si alza, soprattutto in inverno, ecco che le onde bussano alla porta. Letteralmente. Una situazione che sembra peggiorare di anno in anno.
Litorale laziale a rischio
Allarmati dal protrarsi di questi disagi, gli amministratori locali del litorale romano si sono riuniti nella sede della Regione Lazio. I sindaci hanno descritto i disagi e i danni causati dall’erosione costiera, hanno lamentato l’inutilità di interventi troppo circoscritti, hanno auspicato un’azione energica e congiunta. Anche perché gli situazione va via via aggravandosi, hanno detto concordi: “A causa del cambiamento climatico, le mareggiate e le alluvioni non possono più considerarsi eventi eccezionali”. Anche a Fregene devastanti mareggiate continuano a minacciare stabilimenti e strade.
Futuro incerto
Constatazione confermata dall’IPCC, che nel Report sull’Oceano e la Criosfera del 2019 denuncia un aumento degli eventi estremi. Il report poi mette in guardia sul livello dell’acqua, destinato ad aumentare intorno ai 30-60 centimetri entro la fine del secolo, se le emissioni di gas serra calano (seguendo le indicazioni degli accordi di Parigi). Diversamente, l’aumento del livello del mare potrebbe anche superare il metro. Questo segnerebbe la fine di tante città costiere.