Dalle rocce vulcaniche all’abusivismo: tutte le tappe che hanno provocato morti e devastazione durante la frana dell’isola di Ischia

Cosa è successo
Nelle prime ore del mattino del 26 novembre nella cima del monte Epomeo, che domina l’isola di Ischia, si innesca una frana che scende fino a valle, raggiungendo il mare e devastando tutto quello che incontra: abitazioni, automobili e persone. Alla fine si conteranno 12 morti.
Dove è successo
L’isola di Ischia è formata da rocce vulcaniche, che si sono formate da eruzioni e colate del passato, che hanno depositato a terra magmi, cenere e lapilli.(1) Questo tipo di suolo è poco consolidato e in caso di pioggia può gonfiarsi e diventare instabile. D’altra parte in passato ci sono state numerose frane nei versanti del monte Epomeo, che coi suoi 789 metri sul livello del mare è la montagna più alta e simbolica di Ischia. La sua cima è molto ripida e a valle ci sono le abitazioni dei sei comuni dell’isola.
Quando è successo
La notte tra il 25 e il 26 novembre l’isola è colpita da una pioggia torrenziale: in sei ore cadono 126 millimetri di acqua per metro quadrato.(2) Uno dei picchi si registra proprio sul monte Epomeo, con oltre 50 millimetri di pioggia oraria. La superficie della montagna si satura d’acqua. Intorno alle 5 del mattino, vicino alla cima, sul versante settentrionale molto ripido, una parte di terreno cede.
La frana di Ischia
Una volta innescata, la frana diventa sempre più imponente, inglobando terreno, rocce, detriti, rami, tronchi e alberi che trova lungo il percorso. Finito il versante ripido della montagna, la frana travolge le prime abitazioni che incontra, nella zona di via Celario, la frazione più alta del comune di Casamicciola Terme. A quel punto le strade diventano il letto in cui un fiume di fango e detriti continua a scorrere violentemente verso valle, travolgendo case e automobili, fino a raggiungere il mare. Il tutto avviene nell’arco di pochi minuti.

I soccorsi
Il boato della valanga mette in allarme tutti. I primi ad intervenire sono sono la polizia, i carabinieri e la capitaneria di porto locali. La tragedia appare subito in tutta la sua evidenza: strade invase da fango e detriti, case distrutte, automobili e autobus travolti e trascinati fino in mare. Nelle operazioni di soccorso vengono chiamati in causa anche la protezione civile, i vigili del fuoco, il soccorso alpino e i militari della nave San Giorgio. Diverse persone vengono salvate, molte territori sono evacuati e presidiati, alcune famiglie restano isolate, senza corrente e acqua potabile per giorni. La ricerca delle vittime dura fino al 6 dicembre, quando viene ritrovato l’ultimo corpo e il bilancio diventa definitivo.
Le conseguenze della frana
I morti sono 12, tra cui 4 bambini. Quasi 300 persone sono sfollate. Inoltre viene costituita una zona rossa, da evacuare in caso di maltempo con rischio idrogeologico (il 12 dicembre successivo, ad esempio, mille persone devono abbandonare le loro case). Decine di case sono distrutte.
Le cause della tragedia
La frana di Ischia, innescata da piogge torrenziali, si inserisce in un contesto di cambiamenti climatici caratterizzati da eventi estremi sempre più difficili da gestire. Neanche due mesi prima, ad esempio, l’alluvione delle Marche aveva provocato altre 12 vittime. Inoltre l’isola di Ischia è caratterizzata da un alto rischio idrogeologico: la mappa Idrogeo dell’Ispra mostra un’elevato rischio frane per un quarto della popolazione che vive a Casamicciola.(3) I problemi idrogeologici sono dovuto anche alle precipitazioni e alla storia geologica di Ischia, ma diventano “rischio idrogeologico” solo nel momento in cui frane ed esondazioni coinvolgono le persone. Ed è a questo punto che entra in gioco un altro aspetto molto dibattuto: l’abusivismo edilizio. Ad Ischia molte case sono state costruite senza permesso, anche in territori pericolosi. Legambiente ha contato 27mila richieste di condono edilizio.(4) La superficie dell’isola è di 46 chilometri quadrati.
FONTI
- Ischia – Scheda dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
- Evento franoso a Casamicciola Terme – Nota stampa del CNR
- Casamicciola, popolazione a rischio – Mappa Idrogeo, dell’ISPRA
- La tragedia di Ischia – Comunicato stampa di Legambiente
- Protezione Civile – Pagina da cui è stata tratta l’immagine utilizzata