Incidente della Marmolada, cosa è successo

Dalle temperature estreme al crollo: tutte le tappe che hanno segnato la tragedia nel ghiacciaio della Marmolada

Il punto dove mancia il blocco di ghiaccio crollato
IL GHIACCIAIO CROLLATO – Fonte: Provincia autonoma di Trento(4)

Cosa è successo

Il 3 luglio del 2022 il crollo di una enorme quantità di ghiaccio, acqua e rocce ha travolto e ucciso 11 escursionisti nella Marmolada. I giornali di tutti il mondo hanno rilanciato la notizia, simbolo del cambiamento climatico in corso. I pericoli sono reali e odierni, non una minaccia futura. Ripercorriamo tutte le tappe che hanno portato all’incidente della Marmolada.

Dove è accaduto

La tragedia è avvenuta nella cresta della Marmolada, nella catena montuosa più alta delle Dolomiti tra il Trentino e il Veneto. Quelle cime, di poco sopra i 3000 metri sul livello del mare, erano ricoperte, fino a un decennio fa, da un unico blocco ghiacciato che scendeva a valle per diverse centinaia di metri. Negli ultimi anni, a causa del riscaldamento globale, il ghiacciaio della Marmolada ha perso molta superficie e si è frammentato in numerosi blocchi, separati e distanti tra loro. Uno studio del 2019(1) prevede che il ghiacciaio scomparirà entrò il 2050, quando “resteranno solo placche di ghiaccio alimentate da valanghe ai piedi delle falesie settentrionali”. Proprio in una falesia nel versante nord, vicino alla punta Rocca, c’è una placca di ghiaccio isolata, attaccata alle parerti verticali, a 3213 metri di altitudine(2), che causerà il disastro.

Quando è successo 

Il disastro è avvenuto il 3 luglio 2022. Quell’anno è stato più caldo e secco rispetto alla media. In inverno in montagna ci sono state poche nevicate (le precipitazioni invernali alimentano i ghiacciai e li proteggono dal calore estivo). La tarda primavera e l’estate sono state molto calde, con un succedersi di ondate africane che hanno fatto alzare la colonnina di mercurio fino a oltre i 10 gradi nella cresta della Marmolada(2), le temperature più alte mai registrate. Questo comporta la formazione di molta acqua di fusione, che si insinua sempre più in profondità in un crepaccio della placca ghiacciata(2) attaccata alla falesia vicino alla punta Rocca. 

Il cedimento del ghiacciaio

L’acqua di fusione favorisce il cedimento per due motivi: 

  • Pressione – Essendo più densa del ghiaccio, l’acqua esercita una pressione che mina la stabilità del ghiacciaio
  • Scivolamento – Se raggiunge il terreno alla base del ghiacciaio, l’acqua di fusione favorisce lo scivolamento

Per questo motivo un’enorme massa di ghiaccio, neve e acqua si stacca e crolla giù. In quel punto la montagna è molto ripida, quindi la frana acquista subito velocità e ingloba ghiaccio e frammenti di roccia che si frantumano durante il passaggio, diventando sempre più grossa.

Mappa con il crollo della Marmolada che attraversa il percorso

La tragedia della Marmolada

Il 3 luglio è una domenica soleggiata. Nella Marmolada ci sono diverse comitive di escursionisti. Per salire verso il ghiacciaio c’è un percorso chiamato “Via normale” (per distinguerlo da un altro percorso che richiede l’imbragatura per le ferrate), che sale dal Pian dei Fiacconi fino a Punta Penia, la più alta, passando proprio sotto Punta Rocca, dove avviene il cedimento, alle 13.43. Una massa di 64mila tonnellate di ghiaccio, rocce e acque lanciata a oltre 200 chilometri orari travolge tutto ciò che incontra. Proprio mentre stanno passando diversi escursionisti, che non hanno scampo.

I soccorsi

La situazione appare subito drammatica. Dopo l’incidente tutta la zona della Marmolada viene evacuata e chiusa. Partono immediatamente i soccorsi, complicati dalla pericolo di altre frane. Per questo motivo inizialmente vengono utilizzati droni ed elicotteri attrezzati con sistemi in grado di rilevare dispositivi elettronici, mentre un altro elicottero è dotato di una campana (chiamata Daisy Bell) che attraverso miscele di gas è in grado di generare slavine nei punti più pericolosi. Il paese più vicino, Canazei, diventa il centro operativo per coordinare i soccorsi, dove arrivano tutte le forze messe in campo: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino e anche i Ris di Parma: il riconoscimento delle vittime, infatti, è molto complicato.

Le vittime

Il bollettino definitivo arriva il 09 luglio: 11 persone hanno perso la vita (9 italiani e due cechi), mentre 7 sono rimaste feriti (uno dei quali resta in coma per due mesi). Tra i familiari delle vittime, insieme al dolore, si fa strada un dubbio: il crollo del ghiacciaio si poteva prevedere? L’accesso alla Marmolada doveva essere interdetto? Dopo la tragedia, in effetti, si fermano tutti gli impianti di risalita, si chiudono percorsi e rifugi e la stagione turistica finisce. Ma a molti sembra un intervento tardivo.

La responsabilità della tragedia

Dopo l’incidente la procura di Trento apre un inchiesta per disastro colposo a carico di ignoti. Due perizie tecniche escludono la responsabilità umana diretta: il crollo è causato dalle temperature elevate, ma non era in alcun modo prevedibile. Il 21 giugno del 2023 il giudice di Trento archivia l’inchiesta. La tragedia, quindi, resta totalmente ascrivibile al cambiamento climatico: il riscaldamento globale comporta un disequilibrio tra atmosfera e la montagna, soprattutto nei ghiacciai sotto i 3.500 metri di quota, per cui questi fenomeni sono probabili anche nei prossimi anni (3). Ii nuovo equilibrio, infatti, verrà raggiunto in due modi: ritiro dei ghiacciai, oppure crolli. Il ritiro dei ghiacciai si può prevedere, i crolli no.

La Marmolada dopo l’incidente

La stagione turistica dell’estate 2022 si è fermata con l’incidente. Ma è stata una chiusura temporanea. Nella successiva stagione invernale, infatti, gli impianti di risalita sono ripartiti regolarmente. Sono state tolte tutte le zone rosse, anche per il turismo estivo, che nel 2023 è ritornato a popolare la montagna. Un anno dopo la tragedia, il 3 luglio 2023, a passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, è stata posta una targa in memoria delle vittime:

Nel solco di questa roccia tanto amata nella stretta del candido ghiaccio avete lasciato la vita. A voi il nostro più caro ricordo e la nostra preghiera

FONTI

  1. Recent evolution of Marmolada glacier – Studio dell’Università di Trieste e Cnr
  2. The climate-driven disaster of the Marmolada Glacier – Studio pubblicato su Geomorphology
  3. Tragedia Marmolada dovuta a cambiamenti clima – Nota stampa del Cnr
  4. Aeree Marmolada – Video dell’ufficio stampa PAT da cui è stata tratta l’immagine