Stiamo ridisegnando i confini dell’Italia. Come? Ecco una guida per capire cause, conseguenze e rimedi dell’erosione costiera

Le coste sono dinamiche, si “muovono”. Possono arretrare o avanzare, assecondando le onde e il suolo a loro disposizione. Negli ultimi decenni, però, l’uomo ha sconvolto questo movimento naturale, favorendo l’erosione costiera, l’arretramento. In questo modo la spiaggia diminuisce, fino anche a scomparire, nei casi più gravi. Stiamo ridisegnando i confini della nostra penisola. In che modo? In questa guida ci sono gli elementi fondamentali (cause, conseguenze e rimedi) per comprendere l’erosione costiera in Italia.
Cos’è l’erosione costiera
L’erosione costiera consiste nell’arretramento della costa. Succede perché la riva perde parte del suolo (in genere sabbia) e il mare avanza verso l’entroterra. È un fenomeno che si verifica dove la costa è bassa: ad essere erosa è la spiaggia, l’elemento chiave per comprendere l’erosione costiera.
Come si forma la spiaggia
Le spiagge si formano grazie al deposito di sedimenti che arrivano dai fiumi. Parti di rocce, terreno e detriti di varia natura finiscono nei corsi d’acqua, e scorrono verso la foce, sminuzzandosi e diventando sempre più piccoli durante il percorso. Finché non diventano granelli di sabbia, che il mare distribuisce lungo le rive. La spiaggia, in questo modo, si evolve continuamente: è il risultato del deposito di nuovi sedimenti e la perdita di sabbia “prelevata” dalle onde e ridistribuita altrove. Gli uomini, però, hanno modificato questo equilibrio naturale, creando le premesse per una maggiore erosione. Vediamo come.
Le cause dell’erosione costiera
- Antropizzazione delle spiagge – Lasciata al naturale, la spiaggia avrebbe delle dune con vegetazione e dei detriti (conchiglie, tronchi o sassi). Questi elementi sono in grado di compattare la riva e renderla stabile. Gli uomini però hanno pianeggiato e ripulito dai detriti più grossi le spiagge, per renderle più idonee per il turismo. E hanno costruito strade ed edifici vicino al mare, riducendo lo spazio naturale delle rive.
- Apporto dai fiumi – I sedimenti dei fiumi che arrivano alla foce sono inferiori. Parte di essi vengono prelevati e utilizzati nell’edilizia. Parte di essi, invece, si fermano nelle dighe create dall’uomo per formare delle riserve d’acqua o per produrre energia idroelettrica. In questo modo le rive perdono il deposito naturale di nuovi sedimenti.
- Cambiamento climatico – Durante le tempeste, le onde aggrediscono le rive e sono in grado di prelevare molta sabbia. Anche il vento sposta e disperde la sabbia. Sono fenomeni naturali. Però il cambiamento climatico, causato dall’emissione di gas serra da parte degli uomini, aumenta il numero e la violenza delle mareggiate e delle raffiche di vento.
- Subsidenza – La subsidenza è un abbassamento di alcuni tratti della superficie. È un fenomeno naturale, dovuto alla compattazione del terreno o al movimento delle placche terrestri. Anche l’uomo, però, provoca la subsidenza, prelevando gas o acqua dalle falde, che poi si sono compresse. Un abbassamento del terreno favorisce l’ingresso del mare verso l’entroterra
Le conseguenze dell’erosione costiera
L’erosione costiera provoca una sostanziale perdita di territorio e l’avanzamento del mare verso l’entroterra. La perdita di spiaggia è grave per il settore del turismo estivo: meno spazio per gli ombrelloni e i lettini, meno bagnanti e guadagni inferiori. L’avanzata del mare, poi, minaccia una costa sempre più urbanizzata: stabilimenti balneari, ma anche edifici, strade e automobili rischiano di essere travolti dalle onde durante le tempeste. L’acqua salata, inoltre, non avanza solo superficialmente, ma anche nel sottosuolo e raggiunge le falde acquifere. Un grave danno per la vegetazione e l’agricoltura.
La situazione in Italia
L’erosione costiera è diventata una minaccia a partire dal secondo dopoguerra. Il boom economico ed edilizio di quegli anni ha inciso su tutte le cause erosive: prelievo di sabbia per le costruzioni, urbanizzazione sempre più vicino alla riva, spiagge spianate e ripulite (da vegetazione e detriti più pesanti) per far posto ai turisti. Dal 1950 al 2000 oltre mille chilometri di coste italiane hanno subito degli arretramenti, anche molto gravi.(1) Poi c’è stata un’inversione di tendenza. Dal 2000 in poi l’erosione costiera ha continuato a essere un problema (Calabria, Sicilia, Sardegna, Puglia, Lazio, Campania e Basilicata sono le regioni più colpite), però sono in crescita gli arenili stabili o addirittura in avanzamento.(1) Anche perché, nel frattempo, ci sono state molte operazioni per contrastare l’erosione.(2)
I rimedi per contrastare l’erosione costiera
- Ripascimenti – I ripascimenti consistono nell’immissione artificiale di sabbia nelle spiagge. È un’operazione molto praticata, soprattutto prima dell’estate, per ripristinare la superficie dell’arenile e garantire la stagione turistica. È un rimedio temporaneo: la sabbia immessa, nel tempo, viene erosa nuovamente dalle onde
- Barriere rigide – Si tratta di dighe o scogliere artificiali costruite per attutire l’effetto erosivo del mare. Ci sono però diverse controindicazioni. L’erosione, anziché essere risolta, viene spostata e amplificata nelle zone adiacenti: è facile notare come vicino alla rive protette dalle barriere ci siano lingue di spiaggia in forte arretramento. Bloccando la corrente del marina, inoltre, si favorisce l’intorbidamento dell’acqua e l’inquinamento
- Barriere temporanee – In molte spiagge, dopo l’estate, vengono create delle barriere per contrastare la maggiore erosione invernale. Si possono erigere lunghe dune, per bloccare l’avanzata del mare (soluzione molto praticata nella riviera romagnola). Oppure, con lo stesso scopo, si utilizzano anche dei sacchi (pieni di sabbia o ghiaia). Infine si possono erigere delle paratie, per impedire al vento di portare via la sabbia.
- Naturalizzazione – In alcune spiagge si cerca anche di ricreare l’originario aspetto della spiaggia, con dune e vegetazione che sono in grado di compattare il suolo e contrastare la forza erosiva delle onde
Previsioni future
I rimedi utilizzati sono riusciti, anche se parzialmente e temporaneamente, ad arginare l’erosione costiera. Per il futuro, però, bisogna considerare due aspetti che potrebbero aggravare la situazione:
- Eventi estremi – il cambiamento climatico provocherà eventi estremi (e quindi anche mareggiate) sempre più numerosi e violenti
- Livello del mare – La fusione di parti delle calotte glaciali causerà un graduale innalzamento del livello del mare. Contrastare il suo ingresso verso l’entroterra sarà più difficile
FONTI
- Dinamica litoranea – Annuario dei dati ambientali di Ispra
- Difesa della costa dall’erosione – Linee guida del ministero dell’Ambiente
- Rapporto Spiagge – Report di Legambiente