Rifiuti del Tevere, la montagna sugli scogli di Fiumicino

Le mareggiate restituiscono parte dei rifiuti che defluiscono dal Tevere al mare. Gli scogli di Fiumicino diventano una discarica

Addirittura un frigo-bar tra i rifiuti accumulati sugli scogli di Fiumicino

Il vecchio Faro è uno dei simboli più amati di Fiumicino (Roma), un posto suggestivo, l’ambientazione di numerosi film. Un luogo da cartolina, insomma. Ma se si allarga un po’ l’inquadratura, nella cartolina compaiono anche, vicino alla foce del Tevere, montagne di rifiuti abbandonati sugli scogli: bottiglie, scarpe, tantissimi pneumatici e molto altro. Come in un bazar, si può trovare veramente di tutto.

I rifiuti del Tevere

Il motivo è che proprio a un passo dal vecchio Faro sfocia il Tevere. Il fiume durante il percorso di oltre 400 chilometri, dalla sorgente sul monte Fumaiolo (Forlì/Cesena) alla foce, attraversa quasi un centinaio di città, tra cui sette province. In questo tragitto raccoglie un’enorme quantità di rifiuti, che finiscono inevitabilmente nel mar Tirreno, a Fiumicino. E poi si disperdono chissà dove. Ma quando il livello dell’acqua sale, in particolare in occasione delle mareggiate durante le tempeste invernali, le onde depositano parte dei nostri rifiuti sugli scogli.

La discarica sugli scogli di Fiumicino

Quando poi l’acqua si calma e scende, ecco che si può osservare un’enorme quantità spazzatura che avevamo immesso nel mare. A regnare incontrastata è la plastica: bottiglie, flaconi, secchi, contenitori usa e getta, pneumatici e tantissime cianfrusaglie. Ma non mancano anche molti altri tipi di rifiuti: tra questi tante scarpe, ciabatte, tubi e giocattoli. A volte non mancano anche rifiuti ingombranti: scaldabagno, materassi e perfino un frigo bar, di quelli orizzontali che contengono gelati, è rimasto a lungo sugli scogli, vicino a pescatori ormai rassegnati a questo panorama.

Rimedi contro l’inquinamento

Periodicamente, a Fiumicino, viene fatta una pulizia degli scogli, per evitare accumuli di immondizia che potrebbero diventare imbarazzanti. Ma sono soluzioni temporanee, finché in Tevere continua a trasporta rifiuti che le onde poi depositano sugli scogli durante le mareggiate. Negli ultimi anni, però, si è cercato di frenare l’inquinamento del Tevere in vari modi. Ecco alcune delle principali iniziative:

  • Barriera – Nel 2019 è stata predisposta una barriera nel fiume,(1) poco prima della foce per bloccare e raccogliere i rifiuti di plastica. La Regione Lazio ha poi applicato lo stesso sistema sul fiume Aniene, che poi confluisce nel Tevere;
  • Relitti – Nel 2020 è iniziata la rimozione dei relitti abbandonati,(2) che da decenni galleggiavano sulle sponde del Tevere, rilasciando detriti e liquidi (oli e carburanti) contaminanti;
  • Flotta – Nel 2021 è stata inaugurata dall’allora ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, una “flotta antinquinamento”,(3) allestita per combattere il fenomeno del marine litter in Italia.

FONTI

  1. Barriere sul Tevere e Aniene – Regione Lazio
  2. Rimozione dei relitti sul Tevere – Guardia Costiera
  3. Flotta antinquinamento – Ministero dell’Ambiente
Data delle riprese: 17/05/2018 – Luogo: Fiumicino (Roma)