La risalita dell’acqua marina mette in ginocchio ecosistemi e agricoltura. Ecco una guida per capire l’ABC del cuneo salino

L’avanzata del mare più subdola e pericolosa è quella che non si vede, avviene sottoterra. L’acqua salata impregna il terreno e si insinua nell’entroterra. È il fenomeno chiamato “cuneo salino”, che tutte le estati mette in ginocchio ecosistemi e coltivazioni in Italia. In questa guida ci sono tutti gli elementi per comprendere facilmente questo moderno problema.
Che cos’è il cuneo salino
Il suolo naturale non è impermeabile. L’acqua filtra nel terreno e nelle rocce. Nell’entroterra passa acqua dolce, nel fondale marino quella salata. Quando i due tipi di acqua sotterranea si incontrano, nel zone costiere, l’acqua marina si “incunea” al di sotto di quella dolce. Questo succede perché l’acqua salata ha dei sali minerali che la rendono più densa di quella dolce, che quindi resta più in alto. In questo modo l’acqua salata sotterranea assume la forma di un cuneo. È un fenomeno naturale che è sempre esistito. Diventa un problema quando il cuneo avanza verso l’entroterra. Questo può avvenire per diversi fattori, naturali o antropici (causati dall’uomo).
Le cause naturali
- Livello del mare – Nelle zone in cui le maree comportano notevoli avanzate del mare (come nelle isole o nelle lagune), il cuneo salino può avanzare
- Mareggiate – Tempeste e mareggiate invernali spingono le onde nell’entroterra. In questi frangenti anche il cuneo salino può spingersi verso la terraferma
- Siccità – Con la siccità diminuisce la quantità di acqua dolce che penetra nel sottosuolo. Nelle coste questo può provocare una risalita dell’acqua salata nel sottosuolo, poiché non incontra più la pressione di quella dolce
Le cause antropiche
- Prelievo di acqua – Prelevare troppa acqua sotterranea (per scopi agricoli o urbani), implica una diminuzione di acqua dolce e una risalita dell’acqua salata. Questa è una delle principali cause che comportano l’avanzata del cuneo salino
- Canali – La costruzione di canali per la navigazione o la gestione dell’acqua marina, comporta un ingresso dell’acqua salata nell’entroterra e un’avanzata del cuneo salino
- Urbanizzazione – La costruzione di edifici e strade, vicino al mare, comporta l’impermeabilizzazione del suolo. L’acqua non penetra nel terreno e quindi diminuisce la sua pressione nel sottosuolo che tiene in basso l’acqua salata
Il cuneo salino nei fiumi
Le foci dei fiumi sono una zona d’incontro tra acqua dolce e salata, che spingono in direzioni opposte. Questo scontro determina un punto d’equilibrio in cui si assestano i due tipi di acque. Nei casi di siccità, però, il livello del fiume diminuisce, fino ad azzerarsi nei casi più gravi. L’assenza di acqua dolce (sia quella visibile, nel letto del fiume, che quella sotterranea) lascia spazio libero per la risalita del cuneo salino lungo il tracciato fluviale.
Le conseguenze della risalita del cuneo
Con la risalita del cuneo salino, l’acqua del sottosuolo diventa inutilizzabile per la vegetazione. Questo comporta gravi problemi per gli ecosistemi, le piante che necessitano di acqua dolce non resistono e tutta le comunità di organismi viventi intorno possono scomparire. Alcuni territori possono così andare incontro a fenomeni di desertificazione. Molto grave la situazione anche per l’agricoltura: durante i periodi di siccità si fa fatica a trovare acqua dolce per l’irrigazione e, se il cuneo avanza, il terreno diventa sterile e non si può più coltivare per diversi anni. Nelle situazioni più gravi il cuneo salino può risalire fino agli acquedotti che portano l’acqua anche in città.
La situazione in Italia
La risalita del cuneo salino è un problema emergente abbastanza grave in Italia (penisola con oltre 8mila chilometri di coste). La siccità diventa un problema sempre più grave e le risorse idriche del sottosuolo sono sovrasfruttate, soprattutto in primavera ed estate, per l’agricoltura. Questi due fattori comportano una grave risalita dell’acqua marina, in particolare lungo le foci dei fiumi. Nell’estate del 2022 il cuneo salino è risalito per ben 30 chilometri lungo il corso del Po. Ma anche altri fiumi, soprattutto quelli che sfociano nell’Adriatico settentrionale (come il Piave e l’Adige) hanno manifestato problemi simili.
Previsioni sul cuneo salino
Le preoccupazioni per la risalita del cuneo salino sono destinate ad aumentare. Il cambiamento climatico, infatti, sta rendendo sempre gravi e numerosi i casi di siccità e mareggiate in Italia. Nel lungo termine, invece, il fenomeno che potrebbe dare un ulteriore impulso all’intrusione salina è il previsto innalzamento del livello del mare. Fare previsioni precise è difficile, in quanto l’avanzata del cuneo salino dipende dalla concomitanza di diversi fattori. Ma la tendenza chiara è quella di un inasprimento del problema. Per questo motivo si stanno studiando soluzioni per adattarsi.
Come fronteggiare il problema
È necessario cercare di ridurre il prelievo di acqua dal sottosuolo. Per questo occorre ottimizzare i sistemi di irrigazione agricoli. Si punta molto sulla formazione di nuovi invasi per preservare l’acqua piovana. Un metodo per affrontare il problema del cuneo salino, poi, sarebbe quello della desalinizzazione dell’acqua utilizzata a scopi agricoli o urbani; ma al momento questa tecnologia è molto dispendiosa. Si sta valutando anche l’utilizzo di dighe per impedire la risalita del mare nei fiumi.